Milano di una volta: un viaggio indietro nel tempo

Milano da Bere e Milano industriale, la città più europea d’Italia e della Madunina, la capitale della moda e dell’università, della pubblicità e della rivoluzione, della cotoletta e di San Siro, della nebbia e del design, della cadrega e del futuro. Sono molteplici le anime contrastanti di una città che anche in passato è sempre stata tesa verso il futuro, ma che conserva gelosamente la sua identità. Questa settimana abbiamo deciso di ripercorrere una parte della sua storia con voi, attraverso i luoghi, le canzoni e le persone che l’hanno caratterizzata.

I Navigli: il fiore all'occhiello della Lombardia.

Il Naviglio Grande è stato la prima opera del genere a essere realizzata in Europa. Si decise di “deviare” parte del fiume Ticino per creare un canale navigabile che partiva dal lago Maggiore e terminava la sua corsa nel laghetto di Sant’Eustorgio, bacino d’acqua precursore della Darsena.

Nel 1900, oltre che a fini commerciali, era utilizzato anche per gare di canottaggio. I più spericolati si esibivano in gare multiple di tuffi.

La Darsena: il bacino d'acqua preferito dai milanesi.

Dopo anni di incuria, la Darsena è stata restituita al suo antico splendore in occasione di Expo 2015. Sono state create nuove zone pedonali ed è stato rinnovato il Mercato Metropolitano. Inoltre, trentasei anni dopo l’ultimo viaggio con un carico di sabbia, è tornato di nuovo ad attraccarsi nel suo molo il "Barcùn de Milan", riutilizzato per sei mesi come sede di spettacoli ed iniziative culturali legate alla storia dei Navigli. Una piccola curiosità poetica: da quando vi è tornata l’acqua, ha fatto la sua comparsa in rada una piccola barca a vela.

Corso di Porta Ticinese: la via dei negozi vintage.

Pochi metri più in là, corso di Porta Ticinese. Oggi la via è famosa per i suoi negozi vintage frequentati da ragazzi alternativi. Agli inizi dell’800 invece questa zona, considerata periferica, aveva un volto completamente diverso: da lì in poi si estendevano a perdita d’occhio i campi. Nel 1898 la via è stata teatro di una sollevazione popolare contro le dure condizioni di vita, come testimoniato da quest’immagine. Il moto rivoluzionario fu duramente represso dal Regio Esercito, agli ordini del generale Bava Beccaris.

Il Ghisa: il poliziotto di una volta.

Tra le forze dell’ordine della Milano di una volta, la più rappresentativa era 'il Ghisa', il vigile urbano milanese il cui soprannome derivava dal colore della divisa o dal distintivo. Avvolto nella nebbia in piazza Duomo o immerso nel traffico del centro cittadino, di fronte al grattacielo Pirelli in costruzione o impegnato a regolamentare la circolazione dei tram, attraverso una figura scomparsa si ripercorre la storia della metropoli lombarda e le usanze dell’epoca.

Milano: il ritratto di Lucio Dalla.

Proprio la polizia ci riporta alla mente un verso della canzone con cui Lucio Dalla ha ritratto perfettamente l’anima della città nel 1979:

Milano vicino all’Europa
Milano che banche che cambi
Milano gambe aperte
Milano che ride e si diverte
Milano a teatro
un olé da torero
Milano che quando piange
piange davvero
Milano Carabinieri Polizia
che guardano sereni
chiudi gli occhi e voli via
Milano a portata di mano
ti fa una domanda in tedesco
e ti risponde in siciliano
poi Milan e Benfica
Milano che fatica
Milano sempre pronta al Natale
che quando passa piange
e ci rimane male
Milano sguardo maligno di Dio
zucchero e catrame
Milano ogni volta
che mi tocca di venire
mi prendi allo stomaco
mi fai morire
Milano senza fortuna
mi porti con te
sotto terra o sulla luna
Milano piovuta dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero
Milano tre milioni
respiro di un polmone solo
che come un uccello
gli sparano
ma anche riprende il volo
Milano lontana dal cielo
tra la vita e la morte
continua il tuo mistero