Percorsi d’autore. Dall’hotel Cavour alla Triennale in Parco Sempione.

Per il nostro nuovo itinerario di "Percorsi d'autore", oggi siamo con Carlotta Collarin ed Emanuela Biscotti rispettivamente un’archeologa e uno storico dell’arte, milanesi doc e appassionate della loro città al punto da farne una professione e diventare guide turistiche.

Insieme hanno fondato Acànto che propone al cittadino curioso, al manager impegnato, al viaggiatore alla ricerca dell’insolito entusiasmanti itinerari alla scoperta delle opere d’arte, del mondo da cui sono originate, della cultura e delle sue molteplici manifestazioni.

Abbiamo chiesto a Carlotta ed Emanuela di accompagnarci dal nostro hotel, dove ci siamo incontrati, al Palazzo dell’Arte (Triennale) per scoprire insieme alcuni scorci di Milano insoliti e inaspettati.

Cominciamo a camminare e iniziamo ufficialmente la nostra passeggiata dai voltoni di Porta Nuova, un tempo porta urbica lungo il tracciato delle mura medievali della città. Prendiamo via Manzoni, strada dedicata alla moda milanese, che parte proprio da questo punto.

Qui le nostre guide, ci consigliano di non soffermarci troppo sulle vetrine dei negozi ma di sbirciate all’interno delle corti. La vera meraviglia sta lì, non è un caso che un tempo questa strada si chiamasse ‘corsia del giardino’!

Potremmo arrivare facilmente in Piazza della Scala, invece decidiamo di girare a destra un po’ prima, nella stretta via Romagnosi, dove troverete una bella fontana… una delle pochissime presenti a Milano, che fino a non troppi anni fa era solcata dai Navigli, ma che di fontane ne ha costruite ben poche! E’ la Fontana dei Tritoni, del 1927. Le sculture di cui si compone, opera di Salvatore Saponaro, rappresentano il risparmio e la previdenza, emblemi della Cassa di Risparmio, la cui sede storica dista solo pochi passi.

Camminiamo poco più avanti e sbuchiamo in via Monte di Pietà, dove le facciate dei palazzi rispecchiano l’atmosfera severa e solida della Milano delle banche e dell’economia e in un attimo intravediamo il Castello Sforzesco. Non si può non notarlo, enorme e austero, con i suoi mattoni rossi, il fronte rivolto verso la città, il retro affacciato sul verdissimo Parco Sempione.

Il Castello è il secondo monumento, dopo il Duomo, più famoso della città e fu fondato nel XV secolo da Francesco Sforza, Signore di Milano. Fu decorato con le opere di grandi artisti, tra i quali Donato Bramante e Leonardo da Vinci.

Il Castello Sforzesco fu restaurato completamente a partire dal 1893 da Luca Beltrami e ancora oggi rimane uno dei più grandi d’Europa. In estate, lo spazio all’interno della corte viene adibito per eventi, concerti e spettacoli, qui potrete trovare il programma 2016.

Incastonato al lato del parco è infine il Palazzo dell’Arte, nato come sede per le Esposizioni Internazionali delle Arti Decorative e industriali moderne e dell’Architettura moderna a metà degli anni ’30 e oggi sede del Triennale Design Museum.

 La sua architettura è un vero gioiello firmato da Giovanni Muzio, imponente ma ariosa, moderna ma in dialogo con la classicità, in una parola: elegante!

Oggi, dopo 20 anni di interruzione, riprende qui l’Esposizione Internazionale della Triennale. Il titolo della manifestazione è 21st Century. Design after Design e fino al 12 settembre fa della Triennale il cuore pulsante di una serie di iniziative espositive che colorano tutta la città.

Non dimenticate di attraversare il Parco Sempione: è un vero e proprio museo a cielo aperto dove vi imbatterete in curiose installazioni artistiche, tutte da scoprire!

Un esempio? L’opera “I bagni misteriosi” realizzata da De Chirico per la XV edizione della Triennale di Milano.

Prima di entrare all’interno della Triennale e goderci una mostra decidiamo di fare una piccola pausa all’interno del Castello Sforzesco nel bar-gazebo ‘Calicantus’: una struttura tutta nuova e completamente in vetro che si affaccia sulla corte ducale.

Le mostre organizzate per questa edizione della Triennale sono tantissime e sono sparse per tutta la città, ma quella realizzata all’interno del Palazzo dell’Arte che ci ha colpito di più è sicuramente ‘W. Women in Italian Design’, una mostra geniale che affronta la sfida di dare una definizione alla natura del design raccontandolo da un punto di vista niente affatto scontato: quello del ‘genere’. Il risultato? Un percorso nella storia della progettualità al femminile. Una mostra sorprendente e divertente, oltre che foriera di riflessioni e spunti per provare a ricalcolare, più saggiamente, il contributo femminile nella storia e nella contemporaneità.